Michael Lee
Il paesaggio italiano è stato per secoli un locus amoenus del desiderio omosessuale maschile. Oltre a fungere da scenario idealizzato per le rappresentazioni visive omoerotiche e le narrazioni di scoperta di sé, è stato anche il luogo delle pratiche sociali che hanno dato origine a queste associazioni. Cardinali e papi intrattenevano gli amanti nei giardini delle loro ville romane, vivacizzando l’atmosfera con opere d’arte omoerotiche. Gli aristocratici del Nord partivano per il Grand Tour in Italia alla ricerca non solo di piaceri intellettuali ed estetici, ma anche di relazioni sessuali con uomini del Mediterraneo. Nel corso di questi viaggi venivano ugualmente sedotti dai giardini, dai boschetti e dai paesaggi costieri di un clima più caldo, scoprendo un ambiente che sembrava promuovere e persino sancire costumi sociali più rilassati. Concentrandosi sul primo periodo moderno, il progetto Ganymede’s Garden: Homoeroticism and the Italian Landscape di Michael Lee esamina siti, testi e opere d’arte che collegano l’omoerotismo ai paesaggi italiani e sviluppa una metodologia per analizzare la cultura gay in un quadro di riferimento paesaggistico.