Fellow in Design
Rome, the stage for countless wars and civil experiments, exists in a perpetual state of being. Having been both beaten and celebrated it persists as an example of the possibilities of human brilliance and the downfall of their hubris. The buildings that define the city’s twisting streets seem resigned to provide continuous shelter for the centuries of past and future tenets.
The drawings of David Weeks attempt to capture the mass and permanence of these buildings while disclosing the city’s seemingly impossible infrastructure. The inner workings of the city are revealed by cutaway views of the sidewalks showing the sewers and the imagined makeshift wooden structures that support them. Whether they are being used as a restaurant, storefront, or a squatter’s flat, the spaces are defined by a single light source that implies the space’s current use. The use of each of these buildings is left up to the imagination of the viewer.
Roma è stato il palcoscenico di innumerevoli guerre ed esperimenti civili, esiste quindi in uno stato di perenne cambiamento/ esistenza. Dopo esser stata sia sconfitta che celebrata, la città continua ad essere presa a esempio delle possibilità del genio umano e della rovina del proprio orgoglio. Gli edifici che definiscono le sue tortuose strade sembrano rassegnati a fornire continui rifugi per i secoli di passati e futuri.
I disegni di David Weeks cercano di catturare la massa e la permanenza di questi edifici, mentre si compiacciono dell’apparentemente impossibile infrastruttura della città. Le strutture interne sono rivelate da viste tagliate dei marciapiedi, mostrando le fogne e immaginando strutture provvisorie in legno che le sostengono. Sia che vengano utilizzati come ristorante, negozio o come alloggio di occupanti abusivi, gli spazi sono definiti da una singola fonte di luce che suggerisce l’uso attuale dello spazio. L’uso di ciascuno di questi edifici è lasciato all’immaginazione dello spettatore.