Avinoam Shalem è stato nominato 24° direttore dell’American Academy in Rome

Color photograph of the head and torso of Avinoam Shalem, wearing a blue shirt and a charcoal blazer and standing against a sandy-colored wall
Avinoam Shalem (photograph © Boris Hars-Tschachotin)

L’American Academy in Rome ha il piacere di annunciare che sarà lo storico e docente Avinoam Shalem (Residente 2016) il 24° Direttore dell’Accademia. A dare l’annuncio della sua nomina a Roma a partire dal gennaio 2021, è stato oggi il Presidente e CEO Mark Robbins. Shalem succede a John Ochsendorf, che il prossimo giugno, alla conclusione del suo mandato triennale, riprenderà il suo incarico accademico di Class of 1942 Professor of Architecture and Civil and Environmental Engineering al Massachusetts Institute of Technology (MIT).

“E’ una grande fortuna per l’Accademia avere come Direttore uno studioso del calibro di Avinoam Shalem che opererà in un’ottica innovativa ed eclettica” ha dichiarato Robbins. “I suoi successi accademici, la generosità intellettuale e l’approccio globale alla cultura ne fanno il candidato ideale”.

Il Dott. Shalem ricopre attualmente l’incarico di Riggio Professor for the Arts of Islam al Department of Art History and Archaeology della Columbia University. Compiuti gli studi alle Università di Tel Aviv e di Monaco, ottiene il dottorato all’Università di Edimburgo nel 1995. Shalem si specializza in Storia dell’Arte Islamica, con particolare enfasi sull’Arte Araba nel bacino del Mediterraneo, nel Vicino Oriente e nel Levante, come pure in Spagna, nell’Italia meridionale e in Sicilia. I suoi studi riguardano inoltre l’arte dell’oggetto, compresa l’estetica sia laica che sacra, oltre alle interazioni artistiche nel Mediterraneo tra le culture Ebraica, Cristiana e Islamica. Il Dott. Shalem non è certo un estraneo per l’Accademia: nel 2016 era stato Lester K. Little Scholar-in-Residence e aveva collaborato con l’Accademia come consulente per un importantissimo seminario di ricerca dal titolo Framing Medieval Mediterranean Art and Archaeology (nel quadro del programma Connecting Art Histories della Getty Foundation). Ha avuto un ruolo chiave nella recente conferenza della AAR, Islamic Art and Architecture in Italy: Between Tradition and Innovation.

“Sono molto felice ed emozionato alla prospettiva di lavorare con la comunità internazionale della American Academy in Rome”, dichiara il Dott. Shalem. “Sono entusiasta di proseguire l’impegno che da sempre l’Accademia profonde per la promozione di un pensiero innovativo, adottando un approccio interdisciplinare che indaga negli spazi intermedi tra le diverse aree del sapere, quali ad esempio l’arte e la storia dell’arte, la storia e la prosa, la musica e la filosofia, l’architettura e l’archeologia”.

Prima dell‘incarico alla Columbia University, il Dott. Shalem è stato Professore di Storia delle Arti dell’Islam all’Università di Monaco e Docente alle Università di Tel Aviv, Edimburgo, Heidelberg (Hochschule für jüdische Studien), Bamberga, Lucerna, e Jawaharlal Nehru University di New Delhi. E‘ stato inoltre Andrew Mellon Senior Fellow al Metropolitan Museum of Art di New York (2006), Guest Scholar al Getty Research Center (2009 e 2019), Max-Planck Fellow al Kunsthistorisches Institut a Firenze (2007–2015), e Robert Sterling Clark Visiting Professor of Art History al Williams College (2016–2017). Il Dott. Shalem è stato uno dei direttori del progetto finanziato dal Getty e intitolato Art, Space, and Mobility in the Early Ages of Globalization: The Mediterranean, Central Asia, and the Indian Subcontinent 400–1650 ed è ancor oggi il responsabile del progetto di ricerca When Nature Becomes Ideology: The Rural Landscape of Palestine after 1947. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo qui Islam Christianized (1998), The Oliphant: Islamic Objects in Historical Context (2004), Facing the Wall: The Palestinian-Israeli Barriers (2011, con Gerhard Wolf), e The Chasuble of Thomas Becket: A Biography (2017). Ha curato inoltre Facts and Artefacts: Art in the Islamic World (2007), After One Hundred Years: The 1910 Exhibition “Meisterwerke muhammedanischer Kunst” Reconsidered (2010, con Andrea Lermer), Constructing the Image of Muhammad in Europe (2013), e The Image of Muhammad between Ideal and Ideology (2014), con cui ha fatto conoscere ai lettori la complessa storia concettuale e visiva del Profeta Maometto in Occidente e nelle terre dell’Islam dall’Alto Medioevo fino al XIX secolo.

American Academy in Rome / The Rome Prize

Istituita nel 1894, l’American Academy in Rome è un prestigioso centro internazionale di studi indipendenti e ricerca avanzata nel campo delle arti e degli studi umanistici. E’ un’istituzione non profit, finanziata da privati, che assegna ogni anno la Rome Prize Fellowship e l’Italian Fellowship, le borse di studio destinate a un gruppo selezionato di artisti e studiosi scelto tra coloro che ne fanno domanda ogni anno in autunno. I vincitori, scelti da giurie indipendenti attraverso un concorso bandito su scala nazionale, vengono invitati l’anno successivo a Roma dove possono proseguire il proprio lavoro in un’atmosfera idonea alla sperimentazione intellettuale e artistica e al confronto interdisciplinare. Le Fellowships riguardano i seguenti ambiti di studio: letteratura, composizione musicale, arti visive, architettura, architettura del paesaggio, design, conservazione e restauro dei beni storico-artistici, oltre agli studi sull’antichità e medievali, il Rinascimento, la prima età moderna e l’Italia moderna. Fino a oggi, l’Accademia ha stimolato il pensiero critico, l’attività di ricerca e il lavoro di oltre 1.700 artisti e studiosi che si sono distinti nelle rispettive discipline, e che sono ampiamente rappresentati attraverso la loro vasta e ragguardevole produzione artistica e accademica in musei, sale da concerto, biblioteche e università non solo negli Stati Uniti ma anche nel mondo intero.

Oltre ai vincitori del Rome Prize e alle borse di studio italiane, l’Accademia invita un gruppo selezionato di professionisti in residenza, borsisti affiliati, accademici e artisti ospiti, per lavorare insieme in questa straordinaria comunità romana.

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